Whisky

Cereali, semplici, essenziali, da loro prendiamo molto e con loro facciamo tante belle cose: birra, farina, pane, ma soprattutto whisky.

Come tanti alimenti fondamentali della nostra alimentazione, anche il whisky deriva dai cereali. Da sempre legato alle produzioni alcoliche nel mondo, le sue origini sono antiche e poco definite. Ma cos’è il whisky? È un distillato di cereali, fatto invecchiare in botti di rovere

Le origini del whisky rimangono una irrisolta controversia tra gli irlandesi e scozzesi.
Entrambi rivendicano la sua invenzione, ma comunque sia, l’alone di mistero che circonda la vicenda contribuisce a dare valore al suo fascino.
Siamo però certi che la sua produzione iniziò a svilupparsi oltre il Mare d’Irlanda, anche grazie ai missionari inviati sul posto per predicare la parola divina.

Le prime sostanziali differenze le troviamo già nel nome: Whisky o Whiskey?
Il Whisky è scozzese: Scotch Whisky, mentre il Whiskey è irlandese: Irish whiskey.
La differenza tra whisky e whiskey per un esperto esiste, anche se pochi altri potrebbero dire lo stesso.

Le differenze maggiori le troviamo nel metodo di produzione, oltre alle caratteristiche organolettiche, alle pratiche e alle regioni geografiche di produzione del whisky che ne caratterizzano i sapori. Infatti il distillato irlandese è delicato e più aromatizzato ai cereali, mentre quello scozzese è più robusto e torbato, gusto forte dovuto ai malti che trattengono i tratti distintivi dei terreni di origine.

Un’altra grande differenza è il metodo di distillazione usato, che per il whisky è doppia mentre per il whiskey è tripla. Anche l’essiccazione del malto segue procedimenti differenti. In Scozia viene essiccato in forni alimentati con la torba che gli dona un sentore affumicato e salmastro; mentre quelli irlandesi conservano gli aromi di malto e miele, risultando più equilibrati e docili sul palato.
Infine la differenza maggiore è il periodo di maturazione, anche se entrambi invecchiati in botti di legno di quercia. Quello irlandese matura da 3 a 7 anni, mentre quello scozzese ha tempi più lunghi.

Per andare un po’ più a fondo, ma senza perderci troppo, vediamo quali sono le varie tipologie di whisky presenti sul mercato con le loro singole identità, lasciando al palato la decisione finale su quale è il migliore: